Safety measures concerning the Coronavirus COVID-19. Read more about the measures.

x

Nicola Giammarioli in interview with Rai 3 Agorà (Italian version)

News
ESM
Online
Media Name: nicola-rai-3-2020-06-22-slider.jpg

Intervista Nicola Giammarioli con Rai3 (Italia)
Trascrizione dell'intervista con il Segretario Generale MES Nicola Giammarioli
Trasmissione diretta Rai 3 (Italia), 22 Giugno 2020
Intervistatrice: Serena Bortone
Lingua originale: Italiano

Rai3: Riguardo le condizionalità del MES, ci conferma che non esistono condizioni in uscita?

Nicola Giammarioli: I termini e le condizioni del nostro prestito sono ormai chiare perché sono state decise dal Consiglio dei Governatori, cioè dai Ministri Finanziari d’Europa il 15 maggio e l’unica condizione per accedere ai nostri fondi è che vengano spesi per le spese sanitarie che sono direttamente o indirettamente legate alla crisi Covid. C’è addirittura una tabella, disponibile sul nostro sito web o sul sito della Commissione, nella quale si evince che i costi sanitari sono l’unica condizione per avere accesso al prestito MES.

Chi controlla che ciò avvenga nella maniera corretta?

La Commissione Europea è l’organismo preposto a controllare che le condizioni vengano rispettate. Il Commissario Gentiloni ha specificato come avverrà questo controllo. Questo controllo non avverrà attraverso missioni della famosa Troika nei paesi beneficiari ma attraverso dei resoconti che i paesi membri forniranno alla Commissione ed essa verificherà che i resoconti certificano il rispetto delle regole che sono state concordate.

Che differenza c’è tra chiedere un prestito al MES o emettere Titoli di Stato?

In entrambi i casi si tratta di un prestito, sono dei soldi che devono essere restituiti. Nel caso del MES le condizioni sono il restituirlo entro 10 anni ad un costo che ad oggi si aggira intorno allo 0, quindi potenzialmente negativo.

Cosa intende con potenzialmente negativo?

Il costo dei nostri prestiti è calcolato basandosi su quanto paghiamo noi ai mercati per ricevere i soldi + un piccolo margine. Siccome noi emettiamo il nostro debito a tassi negativi e il margine è molto piccolo, sommando questo tasso negativo con questo margine piccolo siamo ancora per alcune maturità in territorio negativo. Significa che i paesi che beneficeranno del nostro prestito dovranno ripagare meno di quanto hanno preso. Invece i mercati ovviamente si fanno pagare e il costo varia da paese a paese. Per esempio la Germania ha un costo negativo come il nostro, anzi migliore del nostro, e altri paesi come la Grecia, la Spagna, l’Italia, devono pagare uno spread che si aggira intorno a 1.5 sui bond decennali e quindi per il MES la differenza tra quanto un paese deve pagare a noi, e quanto pagherebbe se gli stessi soldi venissero ricevuti con l’emissioni di BTP nel caso dell’Italia.

Perché’ c’è ancora tanta diffidenza? Non si capisce ancora se per esempio Spagna o Portogallo accederanno. Oppure avete già avuto delle richieste.

No non abbiamo ancora ricevuto delle richieste. Questa linea di credito è stata approvata a metà maggio ed è disponibile fino a tutto il 2022 quindi non c’è un’urgenza, un’impellenza nel chiedere questi soldi. Penso che ogni paese stia verificando tutti gli strumenti che l’Europa ha messo a disposizione come il Recovery Fund che in questo momento è oggetto di negoziato, credo che i paesi stiano aspettando gli esiti di questi negoziati per capire quali sono gli strumenti e poi decidere in base alle prerogative di ogni paese.

Vuole commentare a chi parla della cattiva reputazione del MES, data soprattutto da quello che è successo alla Grecia?

Noi abbiamo fornito risorse finanziare a cinque paesi in Europa, non solo alla Grecia ma anche Portogallo, Irlanda, Cipro e Spagna. Tutti e cinque questi paesi sono usciti dai nostri programmi di aggiustamento, alcuni in maniera più facile, altri in maniera più difficile come la Grecia. Ma ad oggi tutti questi paesi hanno accesso ai mercati, crescono e hanno sviluppato posti di lavoro, ovviamente prima della crisi Covid che ha colpito tutti. Quindi anche se oggettivamente i nostri programmi possono sembrare duri sotto certi aspetti, hanno raggiunto lo scopo che si erano prefissati cioè restituire questi paesi ai mercati finanziari per intraprendere un sentiero di crescita. Abbiamo recentemente pubblicato questo rapporto sui programmi della Grecia, è uno studio indipendente che noi abbiamo pagato ma non è stato fatto da noi nel quale c’è tutta la storia dei programmi Greci con luci ed ombre.

Nel caso della Grecia però abbiamo assistito al taglio di tutte le pensioni, anche quelle minime. Al taglio della sanità, all’aumento della mortalità’ infantile negli ospedali. Certo la Grecia è stata restituita ai mercati finanziari ma è costata cara.

Bisognerebbe studiare quello che sarebbe successo in termini di spesa sociale, di costo sociale se la Grecia non avesse avuto accesso ai prestiti del MES, se la Grecia fosse fallita e fosse uscita dall’Euro. Però voglio sottolineare che, è vero che la cosiddetta Troika può negoziare tutti gli aspetti di questo programma, ma le linee guida del programma sono state approvate dai Capi di Stati di Governo così come l’ultimo programma nel 2015. Quindi non è solo la Troika l’istituzione “cattiva”, è stata una decisione comune di tutte le Cancellerie Europee.

Una delle obbiezioni principali che fanno i contrari del MES in Italia è: “saremo gli unici a ricorrere a questo Fondo”. Perché’ gli altri paesi non ricorrono a questo Fondo? Semplicemente non ne hanno bisogno o sono più furbi di noi?

C’è tempo per fare richiesta, in un nostro studio che abbiamo pubblicato, abbiamo evidenziato come sia conveniente accedere al MES per 11 paesi su 19. Ci sono paesi che stanno facendo le stesse considerazioni che sta facendo l’Italia e decideranno in autonomia o insieme, nulla vieta che i paesi si mettano d’accordo, e decideranno a tempo debito se fare richiesta o meno. La Linea è disponibile, le condizioni sono chiare, adesso sta ai paesi membri accettare o meno. Può essere un paese, due o cinque, lo vedremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Il Trattato Istitutivo del MES che è quello che pone delle condizioni a quelli che sono i rapporti presi dalla Comunità di Stati, è stato modificato anche quello?

No, il Trattato non è stato modificato ma tutti leggono solo la prima parte dell’articolo 4. L’articolo dice che: “i prestiti del MES devono avvenire sotto strette condizioni”, ma poi continua, “ma commensurate al tipo di aiuto finanziario”. Siccome si tratta di una Linea di Credito e non di un prestito, ha una bassa condizionalità e la condizionalità che è stata stabilita e certificata dal Consiglio è quella di spendere questi soldi per spese sanitarie, quindi è pienamente in linea con i Trattati, perché’ non stiamo parlando di un programma di aggiustamento macroeconomico come quello Greco o Cipriota ma stiamo parlando di una Linea di Credito, quindi le condizioni sono in linea con il Trattato del MES.

Contacts

Head of Communications and Chief Spokesperson
+352 260 962 205

Deputy Head of Communications and Deputy Chief Spokesperson
+352 260 962 551

Principal Speechwriter and Principal Spokesperson
+352 260 962 654

Senior Financial Spokesperson
+352 260 962 232