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Intervista con il Segretario Generale MES Nicola Giammarioli

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Trascrizione dell'intervista con il Segretario Generale MES Nicola Giammarioli
Trasmissione diretta Rai 3 (Italia), 22 Aprile 2020
Intervistatrice: Serena Bortone

Lingua originale: Italiano
 
 
Rai 3 : Mi sembra di capire che il MES innanzitutto è un fondo, giusto? Quanto ha versato l’Italia?

Nicola Giammarioli : l’Italia ha versato 14 miliardi che sono depositati presso di noi.

Va bene, quello che è uscito dall’Eurogruppo, bisogna capire poi come verrà sviluppato giovedi’ quando c’è la riunione dei capi di Stato di Governo, cioè domani,  perchè mi sembra di capire che i cosiddetti “recovery bonds” non verranno approvati e quello di cui si parlerà sarà soprattutto questo MES. Il MES è appunto un fondo in cui gli stati versano alcune somme di denaro. È vero che noi possiamo chiedere fino a 36 miliardi cioè il 2% del PIL? Quanto dura il prestito? A che tasso? E che cosa vuol dire che non ha condizioni? Almeno in entrata, poi vediamo in uscita, Giammarioli?

Si, i ministri finanziari si sono riuniti il 9 Aprile e hanno preso alcune decisioni che vanno ovviamente confermate domani dai capi di Stato di Governo. Tra queste decisioni c’è quella di attivare una linea di credito che è sempre esistita presso il MES ma non è mai stata attivata. Ma non solo di attivarla ma di adattarla alle condizioni specifiche che stiamo vivendo e la sua trasmissione ogni giorno ne parla. E soprattutto agli effetti economici della crisi COVID. Le nostre linee di credito, i nostri prestiti, vengono concessi entro determinate condizioni. I ministri hanno deciso che per questo particolare prestito, l’unica condizione che verrà negoziata, che verrà decisa con I paesi, è quella che i soldi debbano essere spesi unicamente per coprire le spese sanitarie e accessorie che derivano appunto dalla crisi COVID, si parla di assumere medici, infermieri, ristrutturare gli ospedali, la ricerca scientifica, il vaccino, quando ci sarà, ci sarà’ un costo per distribuirlo a tutta la popolazione quindi questi denari andranno spesi per questi scopi, questi obbiettivi, non altro.

Si discute, i dubbi ci sono, sulle condizioni di uscita, quando noi dovremo restituire questo prestito. Innanzitutto in quanti anni, cioè che interesse ha questo prestito e in quanti anni va restituito?

Allora la linea di credito è disponibile per un anno e puo’ essere rinnovata fino a due anni. In questo lasso di tempo i paesi che ne fanno richiesta possono tirare, possono ricevere i denari. Una volta concluso questo periodo, ovviamente questo debito va ripagato. Allora la durata, in quanto tempo verrà ripagato, in questi giorni è sotto negoziato quindi non posso dirlo. I tassi di interesse sono molto bassi, bassissimi, oserei dire prossimi allo zero poichè noi passiamo i costi che sosteniamo per finanziarci, siccome i nostri titoli vengono venduti molto bene nei mercati finanziari anche a tassi negativi, quindi il tasso che verrà applicato a questi prestiti è molto basso, sicuramente piu’ basso di quanto la maggior parte dei paesi europei paga sui propri titoli, ad esempio l’Italia sui propri BOT e BTP.

Quindi è piu’ basso del 2% ?

Sicuramente sarà piu’ basso del 2%, io direi anche piu’ basso dell’1%. Il 2% al quale fa riferimento lei è l’ammontare disponibile del PIL e per l’Italia si tratta di circa 36 miliardi, per la Spagna è 25, per la Francia è 48, quindi dipende dalla ricchezza dei vari paesi.

Perfetto, altra domanda. La Grecia che ha avuto non il MES ma uno strumento simile al MES quando ci fu la famosa crisi, ricordiamo c’e stato anche un problema di conti pubblici che la Grecia aveva dichiarato che i conti erano diversi rispetto a quello che erano in realta, pero’ nel momento in cui ha dovuto restituire questi soldi è stata sottoposta ad un piano di austerità molto duro, tagli alla spesa pubblica, tagli alla sanità, tagli agli stipendi pubblici, tagli alle pensioni. Non c’è il rischio che tutto questo venga imposto anche a noi Italiani se accediamo al MES e ci date un prestito?

Allora, noi abbiamo dato prestiti alla Grecia ma anche ad altri quattro paesi europei: Spagna, Cipro, Portogallo, Irlanda. Si parla spesso o solo della Grecia ma non è stato l’unico paese che ha ricevuto il nostro aiuto. Oltretutto per quanto riguarda la Grecia, inizialmente noi non esistavamo, quindi ha rcevuto un prestito direttamente dai paesi, quindi forse gli spettatori non sanno che il primo prestito fu costato 10 miliardi all’Italia, soldi che direttamente andarono da Roma ad Atene e quel prestito è ancora in essere. Le condizioni che sono state negoziate con la Grecia e con altri paesi andavano rispettate durante il periodo in cui il prestito veniva erogato, adesso tutti i paesi che hanno ricevuto questo prestito, la Grecia inclusa, sono nella fase successiva al programma, nella fase in cui dovranno ripagare. Quindi queste condizioni non valgono piu’, nel senso, ormai sono stati raggiunti gli obbiettivi quindi la Grecia, la Spagna, tutti i paesi sono soggetti alle regole comuni, le stesse che valgono per Germania e Francia, il Patto di Stabilità e tutto quello che prescrivono i Trattati Europei. Tra l’altro il Patto di Stabilità ad oggi è stato sospeso.

Quindi non ci saranno regole in piu’?

No non ci saranno. Le regole durante la prima fase sono quelle che le ho detto, quindi i soldi vanno spesi per le spese sanitarie. Non ci sono condizioni specifiche per la seconda fase. Quando le regole europee verranno reintrodotte e il Deficit deve essere ridotto al di sotto del 3%, questa regola varrà per tutti, sia chi ha preso i soldi presso il MES, sia chi non li ha presi, varranno per l’Italia, la Germania, la Francia, l’Olanda e per tutti. Quindi non sono condizioni specifiche per il prestito ma si tratta delle regole europee che tutti i paesi si sono dati.

Come controllate che i soldi verranno spesi solo per spese sanitarie?

Ovviamente fa una domanda molto rilevante perchè una volta che i soldi vengono distribuiti i paesi non è che possono andarci a fare qualcos’altro. Allo stesso tempo, non siamo un organo di polizia. Io penso che i paesi hanno le strutture interne per controllare che questi soldi verranno spesi bene e dovranno sottoporre dei rapporti trimestrali, un resoconto, nel quale si evincerà che questi soldi sono stati spesi bene. Non mi immagino dipendenti del MES andare all’ospedale di Milano, o alla farmacia, a controllare. Ci sarà il Ministero delle Finanze, raccoglierà i dati e sottoporrà delle tabelle, dei bilanci a consuntivo e su quello si vedrà se il patto è stato rispettato.
 
(Interventi di altri intervistati)
 
Se c’è una cosi’ scarsa fiducia nell’UE, che vediamo anche nei sondaggi, è perchè abbiamo visto quello che è successo alla Grecia, con i tagli alla sanita ‘, i bambini malati, quindi questo nell’immaginario di tutti viene ricondotto al Fondo Salva Stati, al prestito e alle regole di austerità.

Una precisazione, questa linea di credito di cui stiamo parlando alla fine sarà un contratto e come contratto ha tutte le sue clausole. I paesi avranno di fronte un documento e valuteranno se è conveniente o no. Quindi non è una cosa in cui ci saranno sorprese. È un contratto, come i cittadini vanno in banca, fanno un contratto di mutuo, leggono le clausole e non è che poi la banca aggiunge altre condizioni in corso d’opera, vale quello che si è firmato. Le condizioni sono necessarie perchè come giustamente citava l’onorevole Molinari, l’articolo 136 del Trattato Europeo prescrive le condizioni, ma proprio il Consiglio Europeo, l’ufficio legale del Consiglio Europeo ha stabilito che la condizione di spendere questi soldi per spese sanitarie è sufficiente per rispettare la regola 136 del Trattato, ecco perchè non ci saranno sorprese. Lei mi chiedeva della Grecia. Li’ c’erano altri problemi, era un paese in bancarotta, un paese che stava uscendo dall’Euro, quindi era necessario fare tutta una serie di riforme, sia che questo paese ricorresse al MES, sia che non ricorresse al MES. Sono state fatte delle riforme anche abbastanza pesanti in Italia, pensa alle riforme delle pensioni, anche se in Italia non si è ricorsi al MES. La necessità di riformare paesi che si trovano in difficoltà esiste a prescindere dal prestito o meno. Tuttapiu’ il prestito aiuta a guadagnare tempo, a fare le riforme giuste e spalmarle nel tempo. Il nostro prestito per la Grecia dura fino al 2070, la Grecia non pagherà interessi per i prossimi 20 anni quindi è un prestito vantaggiosissimo a un paese che non aveva accesso al mercato.

Ecco perchè diciamo anche per tranquillizzare gli Italiani, noi non siamo nelle condizioni economiche della Grecia.

Siamo totalmente in una situazione diversa, storicamente, come Europa e come Italia. Qui stiamo affrontando una crisi sanitaria e le sue conseguenze economiche e non è colpa di nessuno se abbiamo questo virus che circola. Dieci anni fa la crisi economica era dovuta a politiche sbagliate messe in atto dai vari governi e quindi per risolvere quel problema si è reso necessario negoziare delle riforme. Qui non stiamo parlando di politiche sbagliate ma di una crisi che ci è arrivata dalla sera alla mattina, in maniera inaspettata e che colpisce tutti indistintamente, Italiani, Greci, Tedeschi, Olandesi. E quindi collettivamente cerchiamo di dare una risposta a quei cittadini che non sanno ancora quando si apriranno i loro posti di lavoro, quindi è questo il problema che bisogna risolvere in questi giorni.
 

 

 

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